
I permessi di cui all’art. 33 della Legge 104/1992 previsti, come noto, per assistere il familiare in condizione di handicap grave, non possono essere decurtati dalle ferie. Anzi concorrono alla determinazione dei giorni di ferie maturati.
È quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 2466 dello scorso 31 gennaio.
La vicenda trae origine dal ricorso presentato da un lavoratore che si era visto ridurre il numero di ore di ferie da parte del datore di lavoro.
Il Tribunale di merito accoglieva il ricorso e il datore di lavoro presentava, quindi, ricorso avanti la Corte di Cassazione.
In particolare, la Cassazione ha evidenziato come le ferie e i permessi ex 104/1992, art. 33, abbiano due diverse funzioni sociali: le ferie, servono al lavoratore per il recupero fisiologico del benessere psico-fisico mentre i permessi si inseriscono all’interno di quella normativa che tutela i diritti delle persone con disabilità.
Non calcolare i giorni di permesso della 104 ai fini delle ferie significa discriminare in modo indiretto quei dipendenti che hanno la sfortuna di avere un familiare in condizione di disabilità.
Tale interpretazione, inoltre, potrebbe produrre l’effetto di disincentivare l’uso dei permessi e quindi potenzialmente di ostacolare il processo di inclusione delle persone con disabilità nella società, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.