Il bullismo a scuola è stalking!

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La Corte di Cassazione ha stabilito che la violenza gratuita posta in essere ai danni di un giovane compagno di classe costituisce atto persecutorio ai sensi dell’art. 612 bis c.p.


La Corte di Cassazione, sezione penale, con la sentenza n. 26595 depositata in data 11.06.2018, si è chiesta se sia qualificabile come “stalking scolastico” di cui all’art. 612 bis c.p. la condotta posta in essere dagli imputati durante l’intero anno scolastico ai danni di un loro compagno, giovane alunno di una scuola pubblica italiana.

La risposta è stata assolutamente positiva e questo a causa del forte stato d’ansia determinato nella giovane vittima dalla violenza gratuita posta in essere dai compagni di classe, talmente aggressiva da aver portato il minore ad abbandonare la scuola subendo, quindi, un’evidente alterazione delle sue condizioni di vita.

La Corte si è soffermata, inoltre, sull’assoluta mancanza di un processo di maturazione e di rivisitazione critica da parte degli imputati, i quali, “continuando ad affermare che la persona offesa è stata vittima di scherzi, dimostrano di non avere compreso la gravità della propria condotta” e di non meritare, quindi, la concessione di alcuna circostanza attenuante generica.

In Italia si stima che il 15% degli studenti di età compresa tra 12 e 18 anni abbia sperimentato diverse forme di bullismo, mentre il 10,4% ha riferito di subire ripetuti atti di esclusione da parte di propri pari.

Amnesty International considera il bullismo una vera e propria violazione dei diritti umani poiché viene a ledere la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione.

L’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma, infatti, che tutti devono poter usufruire dei diritti e delle libertà enunciati nella Dichiarazione “senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione“.

Dobbiamo, quindi, accogliere con estrema positività il Progetto “No al Bullismo!”, attivo dal novembre 2017, in 6 scuole di diverso ordine e grado e che ha coinvolto complessivamente 605 studenti e 34 docenti.

Tale progetto, infatti, è stata l’occasione per elaborare delle proposte di prevenzione e di contrasto al fine di rendere l’ambiente scolastico più sicuro, inclusivo ed accogliente nonché di realizzare delle mappe della propria scuola per evidenziare i luoghi dove ritengono che avvengano episodi di bullismo e di discriminazione con maggior frequenza.

 

 

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